La Sagra

La Festa di Santa Croce, nella forma attuale, nacque nel 1667.

Anteriormente a tale data, fin da quando fu trovata la Croce in epoca imprecisata, il 3 maggio di ogni anno, in coincidenza con la ricorrenza in cui la chiesa celebrava l’Invenzione della Croce di Cristo, all’eremo di Santa Croce si svolgeva una festa campestre alla quale accorrevano fedeli e devoti da tutte le terre vicine.

Dopo la fondazione di Casteltermini, avvenuta il 5 aprile 1629 ad opera del Barone Gian Vincenzo Maria Termini e Ferreri, i castelterminesi credettero giusto di celebrare la Festa per la Croce con il concorso di tutti gli abitanti ed il coinvolgimento di tutti i Ceti sociali del nuovo centro.

Così le varie corporazioni paesane (i cosiddetti Ceti) organizzarono la nuova festa e stabilirono che una di esse, quella delle Maestranze, la sera della vigilia si recasse all’eremo a prelevare la Croce con una processione che, data la distanza dal paese, doveva svolgersi necessariamente a cavallo, e che l’indomani, a festa conclusa, le altre corporazioni riaccompagnassero la Croce all’Eremo con una sontuosa cavalcata.

In quell’occasione si crede furono incise sulla Croce le iscrizioni che ancora vi si leggono.

Alla Festa partecipava il Tataratà che, in una delle sue interpretazioni più valutate, viene visto come storicizzazione, sotto forma di Moresca, di un primitivo rito propiziatorio di Primavera che, di certo, si accostò alla Croce nei primi decenni del Cristianesimo, ed ad Essa si era accompagnato nei secoli.

Da allora la Festa si è celebrata ogni anno con sempre crescente fervore e sostanzialmente immutata anche se dai primi decenni del secolo scorso ha avuto come data la IV Domenica di Maggio.

Inizialmente si usava condurre in processione per le vie del paese la vera Croce, ma negli anni sessanta durante il tragitto per le vie di Casteltermini subì una rottura, per fortuna non netta, nella parte superiore. Da allora la Croce, riparata con rinforzi di ferro, non venne più portata in paese e, per ovviare a questa mancanza, ne fu costruita una simile che dal 1970 viene annualmente condotta in processione su un carro trainato da due buoi.

La Festa ha un grande valore storico, folkloristico, umano e sociale e, cosa da non sottovalutare, ha il potere di accumunare tutti i castelterminesi come nessun’altra cosa sa fare. Essa li fa sentire tutti della stessa terra unendoli anche ai trapassati con un legame invisibile, il legame delle tradizioni, vero retaggio che fa delle generazioni un popolo e di questo il supporto della Civiltà.

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